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Il cervello è costituito da circa 86 miliardi di neuroni, suddivisi in un elevato numero di aree interconnesse tra loro, in grado di formare 150.000 miliardi di sinapsi, nell’individuo adulto!
Il cervello è costituito da una parte autonoma che lavora in modo totalmente indipendente dalla nostra volontà e da una parte, di cui siamo proprietari, costituita dall’area che comanda la muscolatura volontaria e da quella che dirige una delle due aree del pensiero.
Pochi sanno che esistono due aree del pensiero ma soltanto una è di nostra proprietà; l’altra area è responsabile dei pensieri ossessivi, delle preoccupazioni, dell’ansia, delle paure, dei bisogni incontrollabili di cibo o di altre dipendenze ovvero è responsabile di tutti quei pensieri che non vorremmo fare ma che di fatto prendono il sopravvento e divengono più forti di noi, come accade quando non riusciamo a smettere di pensare, magari dopo la fine di una relazione, alla persona che ci ha lasciato o che ci ha trattato male: il pensiero va sempre lì… sui ricordi piacevoli, sulle frasi, sulle emozioni provate, anche se non vogliamo: non possiamo fare assolutamente nulla per evitarlo!
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I COMPITI DEL CERVELLO
In sintesi, il lavoro del cervello si può riassumere in 5 azioni, fondamentali per la vita dell’intero organismo:
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-1 ANALISI DEI DATI PROVENIENTI DALL’INTERNO DELL’ORGANISMO E REGOLAZIONE DELL’OMEOSTASI
Questa è una funzione svolta dalla parte autonoma del cervello: essa controlla tutti i dati provenienti dall’interno dell’organismo e regola le funzioni di tutto il corpo, in modo automatico e indipendente dalla nostra volontà cosciente. Essa è in grado anche di comunicare con noi: ci invia dei segnali (come ad esempio la sensazione di fame, il bisogno di bere, la necessità di dormire, ecc.) per informarci di ciò che “è necessario per l’equilibrio energetico e per l’omeostasi di tutto il corpo”.
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-2 PERCEZIONE DEI DATI PROVENIENTI DALLA REALTÀ ESTERNA
Il cervello compie un continuo ed incessante controllo dei dati provenienti dalla realtà esterna che vengono osservati e conosciuti attraverso i sensi.
Negli animali, il controllo della realtà esterna è fondamentale per la sopravvivenza, per la difesa o per la ricerca del cibo: si pensi ad un’antilope che deve tenere sotto controllo il territorio nelle immediate vicinanze per poter scongiurare l’attacco di un animale feroce!
Si stima che il nostro cervello cosciente sia in grado di utilizzare 7 canali di controllo per analizzare contemporaneamente sia ciò che accade nella realtà esterna che i nostri stessi pensieri (in alcuni individui il numero scende a 5 mentre altre persone sono in grado di utilizzare 9 canali di controllo). Esso può dunque tenere sotto controllo sette stimoli, alcuni provenienti dall’esterno (percepiti grazie ai nostri 5 sensi) e altri dalle due aree del pensiero.
In alcuni casi, un unico evento esterno può impegnare tutti e 7 i canali nello stesso istante (come ad esempio può accadere ad un pilota di formula uno che utilizza tutte le risorse mentali per restare concentrato ed affrontare una curva a 200 km/h) mentre in altri casi, è un evento interno (come ad esempio un pensiero) ad impegnare tutti i canali a disposizione, tanto che la realtà esterna sembra scomparire, come avviene ad esempio quando un professore in aula ci spiega un argomento e noi ci perdiamo nei nostri pensieri, cancellando completamente ogni parola detta dall’insegnante, come se non fossimo mai stati lì: i nostri 7 canali erano talmente concentrati sul pensiero che stavamo facendo… che non abbiamo ascoltato una sola parola pronunziata dall’insegnante!
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-3 ANALISI DEI DATI PERCEPITI (PROVENIENTI DALLA REALTÀ ESTERNA)
Il dato osservato viene analizzato da una importantissima area filtro che lo studia meticolosamente e determina quale strada si dovrà attivare ovvero decide quali altre aree cerebrali si dovranno attivare in successione. L’area filtro ha la totale responsabilità sulle conseguenze l’osservazione e dell’analisi del dato esterno: l’area filtro deciderà se il dato dovrà essere semplicemente etichettato come “informazione” e quindi archiviato (nelle aree di memoria a breve o a lungo termine) o se dovrà essere prodotta una risposta da parte dell’area autonoma del nostro cervello (producendo ad esempio un particolare neurotrasmettitore e generando un’emozione) oppure anche una risposta gestita dalla nostra volontà cosciente.
Come vedremo, l’area filtro è importantissima ed è sempre attiva: essa analizza tanto il dato proveniente dall’esterno quanto i dati provenienti dal nostro interno come i pensieri, le sensazioni o le emozioni stesse! E’ l’area che ci permette di capire ciò che accade e di rispondere agli eventi analizzati.
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-4 ARCHIVIAZIONE/MEMORIZZAZIONE
Se l’area filtro non ritiene utile produrre una risposta, il dato viene semplicemente archiviato in un database: il cervello in tal caso si comporta come un enorme archivio di informazioni, più o meno disponibili alla nostra parte cosciente.
Se il dato proveniente dalla realtà esterna viene semplicemente archiviato e la risposta da parte del cervello non si manifesta nei momenti immediatamente successivi all’osservazione, non è detto tuttavia, che esso non venga richiamato successivamente in memoria per produrre una risposta in tempi differiti.
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-5 RISPOSTA
Se l’area filtro etichetta il dato come significativo e ritiene necessaria una risposta, vengono attivate molte altre aree cerebrali come la fabbrica delle emozioni, l’area del ragionamento complesso fino a coinvolgere il sistema nervoso, il sistema endocrino e il sistema immunitario!
La risposta del cervello di fronte ai dati provenienti dalla realtà esterna sarà oggetto di approfondimento e di ampia disquisizione da parte di Leneuroscienze.it poiché le scoperte degli ultimi dieci anni in ambito biologico, etologico e neuroemozionale sono di fondamentale importanza per favorire lo stato di salute e il riequilibrio psicofisico, molto più di quanto non si fosse mai immaginato: è stato osservato come il cervello sia coinvolto o addirittura responsabile della genesi di moltissime patologie fino ad oggi studiate, anche di quelle che fino ad ora si imputavano ad altre cause!
La PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia) ed altre teorie scientifiche teorizzano la possibilità di risolvere moltissimi stati patologici, riguardanti le emozioni, i comportamenti o gli organi interni, senza bisogno di farmaci o terapie e molti medici e ricercatori concordano ormai sulla necessità di conoscere il cervello per poter curare le malattie!
Il dr. Enzo Soresi, tisiologo, anatomopatologo, oncologo, nel suo libro “Il cervello anarchico” parla, ad esempio, di come il cervello da solo possa curare una patologia senza l’ausilio di alcun farmaco:
«Una cara amica soffriva di bronchiettasie bilaterali. Antibiotici su antibiotici.» – racconta il dr. Soresi – «Qual era il movente? Non andava più d’accordo col marito. Per due anni non la vedo. La cerco al telefono: “Enzo, mi sono separata, vado in chiesa tutte le mattine, sto bene”. L’assetto psichico stabilizzato le ha consentito di ritrovare la salute».
«È sufficiente conoscere come funziona il cervello» – osserva il dr. Tancredi Militano, Biologo esperto di Meccanismi di funzionamento delle aree dopaminergiche del cervello – «e fornire ad esso gli stimoli corretti affinché il corpo e la mente ritrovino l’equilibrio anziché attivare risposte emotive disfunzionali o disturbi del comportamento!»
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LE RISPOSTE DEL CERVELLO E LA GENESI DEI PROBLEMI EMOZIONALI, COMPORTAMENTALI E ORGANICI
Come già detto, l’area cerebrale responsabile delle risposte del cervello è rappresentata dall’area filtro e le risposte del cervello possono esprimersi attraverso un ampio ventaglio di possibilità che possono coinvolgere anche negativamente la nostra quotidianità e minare il nostro benessere e la nostra salute:
le risposte del cervello possono determinare infatti la produzione di emozioni negative, di paura, di panico, di rabbia o coinvolgono il sistema nervoso, che può provocare mal di testa o interferire con le ghiandole endocrine (per esempio con le pompe protoniche per la produzione di acido cloridrico), determinando reflusso o iperemia della mucosa gastrica – aprendo la strada alla colonizzazione da parte dell’Helicobacter pylori – fino a causare gastriti vere e proprie.
Le risposte del cervello (determinate dalle decisioni operate nell’arco di pochi millisecondi da parte dell’area filtro) possono coinvolgere il sistema immunitario: la risposta anticorpale può così risultare molto meno pronta ed efficace, determinando infezioni batteriche ricorrenti (cistiti, tonsilliti, vaginiti, ecc.) o addirittura si può attivare una risposta anticorpale mirata contro i nostri stessi organi interni o altri distretti corporei (malattie autoimmuni) che non dovrebbero essere aggrediti dai nostri anticorpi!
Infine, per concludere, le risposte del cervello indotte dall’area filtro possono coinvolgere il sistema endocrino (gli ormoni) provocando problemi al ciclo mestruale, mal di testa, nausee, presenza di peluria eccessiva (irsutismo), perdita di capelli, problemi del metabolismo che rendono difficile la buona riuscita delle diete fino a giungere a problemi di infertilità o di difficoltà a portare a termine una gravidanza.
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L’AREA FILTRO
L’area filtro decide se il dato osservato deve assumere la caratteristica di stimolo e quindi produrre una risposta o se esso dev’essere considerato come una informazione da archiviare. Per compiere questa scelta, l’area filtro ha a disposizione tre strumenti:
1) l’interpretazione
2) l’aspettativa
3) l’interesse
Come già detto, per produrre una risposta al dato osservato, il cervello coinvolge altre aree cerebrali, interconnesse tra loro, che possono modificare l’intero organismo in modo funzionale o patologico:
«Se l’area filtro ha funzionato correttamente, nell’osservazione dei dati provenienti dalla realtà esterna» – osserva il dr. Militano – «il cervello coinvolge la fabbrica delle emozioni, l’area del ragionamento complesso, il sistema nervoso, il sistema endocrino ed il sistema immunitario in modo utile e funzionale all’equilibrio energetico dell’intero organismo oppure semplicemente archivia il dato senza alcuna altra azione-attivazione specifica di altre aree, sistemi o apparati; viceversa, se l’area filtro ha commesso degli errori, nell’osservazione dei dati provenienti dalla realtà esterna, la risposta che il cervello produce risulta senz’altro eccessiva e diviene disfunzionale portando l’intero organismo a manifestare un sintomo! Si è visto che esistono alcune aree del cervello che sono in grado di alterare il normale funzionamento dell’area filtro fino a generare errori che si traducono in produzione di emozioni negative in eccesso o in disturbi del comportamento o in reazioni violente ed eccessive, ecc.» – spiega ancora il dr. Militano – «Tuttavia la situazione può essere risolta grazie alle ultime scoperte delle Neuroscienze e dell’Etologia umana».
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IN SINTESI
Fabbrica delle emozioni –> responsabile di ansia, panico, paure: ci fa provare rabbia, sofferenza, tristezza, depressione, ecc.
Area del ragionamento complesso –> responsabile del ragionamento che operiamo per cercare di analizzare, spiegare, trovare una motivazione per il dato di realtà osservato: è l’area che ci fa rimuginare sui “perché” delle azioni degli altri e che non ci fa “staccare il pensiero” quando non troviamo la soluzione ad un problema importante, costringendoci a pensare continuamente all’evento. Essa è l’area che ci fa letteralmente “impazzire” quando qualcuno non si comporta così come avremmo voluto o come ci saremmo aspettati.
Sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario –> sono i tre sistemi che il cervello utilizza per “comunicare” con il corpo: il cervello infatti interviene, regola e modifica le funzioni corporee inviando impulsi elettrici, producendo ormoni e attivando il sistema immunitario.
Tutte le volte che l’area filtro non svolge correttamente il proprio compito e induce il cervello a produrre una risposta disfunzionale attraverso questi 3 sistemi di regolazione corporea, così come ci insegna la PNEI, possono nascere malattie, sintomi e disturbi psicofisici.
Ovviamente quando si soffre di un sintomo la cosa più importante da fare è senz’altro quella di rivolgersi al proprio medico!
Le Neuroscienze hanno però dimostrato che è possibile riequilibrare l’intero organismo ed evitare squilibri energetici, che possono portare a sintomi e patologie, agendo direttamente sui meccanismi di funzionamento del cervello ovvero sull’area filtro: una approfondita conoscenza del suo funzionamento permette di evitare che essa determini la produzione di emozioni negative o l’alterazione dei 3 sistemi di comunicazione mente-corpo sopra citati.
LA BUONA NOTIZIA
Cosa fare se ci si trova di fronte ad una patologia? Soffri di un disturbo correlato con le emozioni, con il comportamento o di un disturbo che colpisce gli organi interni?
Il consiglio è sempre il medesimo: rivolgersi al medico per avere una diagnosi ed una terapia classica (farmacologica) oppure puoi rivolgerti ad uno psicoterapeuta per una diagnosi e una terapia.
Tuttavia, grazie alle Neuroscienze da oggi è possibile ripristinare l’equilibrio energetico dell’organismo attraverso una conoscenza approfondita del funzionamento del cervello che permette una migliore gestione delle emozioni, del comportamento e, di conseguenza, il mantenimento dell’equilibrio dei 3 sistemi di regolazione mente-corpo.